L’ospedale opera in ritardo? Il paziente ha diritto al risarcimento del danno

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Così stabilisce la sentenza della Cassazione n. 768/2016 – merita il risarcimento del danno non patrimoniale il soggetto che abbia riportato delle pesanti conseguenze perché la struttura sanitaria non ha seguito la best practise. La medicina non è una scienza esatta e per questo si basa su dati statistici di successi/insuccessi anche in base alla tempestività dell’intervento sul paziente.

Nel caso concreto i sanitari erano stati ritenuti responsabili per aver effettuato con ritardo una erniectomia. Al paziente la Corte di appello di Milano aveva riconosciuto un danno non patrimoniale per un importo superiore a 150mila euro.

I Supremi Giudici della Cassazione hanno riconosciuto la sentenza della Corte d’appello di Milano pervenendo, infatti, al convincimento che l’intervento nella specie era stato eseguito più di 48 ore dopo il ricovero e, quindi ben oltre il timing ottimale, con la conseguenza che al paziente risultava esser stato negato l’accesso a quella “elevata probabilità” di completa guarigione che per l’appunto in caso di intervento tempestivo avrebbe avuto.

 

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