Crisi Coniugale già in atto? L’infedeltà non conta

tradimento

Se la crisi coniugale era già in atto, l’infedeltà non conta ai fini dell’addebito. Così ha stabilito il Tribunale di Nuoro, con la sentenza del 29 settembre 2015 n. 552.

Di norma, l’inosservanza dell’obbligo di fedeltà coniugale rappresenta una violazione particolarmente grave che, «determinando normalmente l’intollerabilità della prosecuzione della convivenza, deve ritenersi, di regola, circostanza sufficiente a giustificare l’addebito della separazione al coniuge responsabile», «a meno che non si constati la mancanza di nesso causale tra infedeltà e crisi coniugale, mediante un accertamento rigoroso ed una valutazione complessiva del comportamento dei coniugi, da cui emerga la preesistenza di una crisi già irrimediabilmente in atto, in un contesto caratterizzato da una convivenza meramente formale» (Cass. n. 2059/2012).

Così decide il Tribunale di Nuoro in merito alla richiesta di separazione con addebito da parte di una moglie che alla fine del 2010 aveva scoperto una relazione adulterina del coniuge che «andava avanti da diversi anni». Il marito si era difeso sostenendo che «non aveva avuto alcun sostegno psicologico o affettivo» dalla moglie durante il rovescio economico della cooperativa di cui era amministratore, e che, «stante la crisi coniugale, si era rivolto ad un psicoterapeuta» ma la consorte non si era mai presentata agli incontri, negando fra l’altro qualsiasi relazione.

Comments are closed.